Dicono di Lei

 


 Renata Carraro: Un guizzo di luce, una superficie densa di emozioni, un caleidoscopio di umanità e di natura: la ricerca artistica di Renata Carraro si presenta al nostro sguardo mostrando un entusiastico rapporto con la vita e la sua rappresentazione. Dotata di una innata facilità espressiva, l’artista veneziana mette il suo talento al servizio di un dipingere che partendo dalla fiducia nell’istanza figurativa non la limita ad una semplice riproposizione del reale, ma trasforma quel reale in emozione cromatica. La sua pittura e più in generale la sua arte traggono la forza espressiva proprio dalla dimensione concreta del fare, che si manifesta nella varietà dei soggetti e nella molteplicità delle tecniche impiegate. Renata ama utilizzare non soltanto l’olio e la tela, ma lavorare con una lastra di incisione, con la creta da spalmare. ……… La Carraro  ha proposto illuminati scorci di canali veneziani in cui il colore disposto come sostanza materica attraverso i densi colpi di spatola, è diventato protagonista. ……….. Nelle raffigurazioni visive l’artista ha isolato, dalla inesauribile forza iconica veneziana, elementi ed emblemi diversi, trasfondendoli in una dimensione onirica, dove simultaneamente appaiono la basilica di San Marco, le maschere, una finestra gotica o un leone marciano. Recentemente, nei murales Carraro ha potuto offrire grandi superfici paesaggistiche, che traggono utili suggestioni dalla frequentazione della montagna bellunese. Nella scelta dei soggetti, Renata mostra anche una grande sensibilità per la dimensione sacra così che la raffigurazione del Cristo sofferente sulla croce si anima di una spiritualità fresca e sincera. Di grande forza espressiva sono le sue incisioni, per la perizia tecnica nella quale la Carraro è padrona.

                                               Tiziana Agostini

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Una via con l’arte come filo conduttore. Forse si tratta di un’immagine scontata, ma - di certo – rimane la migliore per presentare Renata Carraro. Il suo approccio all’arte trova una solida base in quella che ritengo essere la caratteristica più importante nell’attività d’ogni persona: la curiosità. Non sembri un’affermazione leggera: assecondare la curiosità, infatti, significa provare a spostare sempre più avanti la frontiera delle nostre conoscenze. Quale che sia l’ambito nel quale si opera. Certo, il confine tra il dilettante e un artista è segnato anche dalla presenza di doti innate. Tuttavia credo di poter affermare che, senza la potente molla della curiosità, tante doti rimangono sconosciute o inespresse. Renata, che quelle doti possiede, le ha fatte sbocciare e crescere. Applicandole, poi, in campi sempre più vasti. Ecco la pittura ( con le sue multiformi forme espressive ), la grafica, la scultura, la musica. Perché Renata non offre solamente ciò che i suoi occhi e i suoi sentimenti le hanno permesso di vedere e tradurre in opera d’arte. Al contrario, tende sempre ad aiutare ciascuno di noi a raggiungere un ideale posto d’osservazione. Dal quale ognuno possa guardare e interpretare la realtà o un sogno.

                  Silvano Cavallet

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 Spiccano, in questa interessante e ampia rassegna delle capacità artistiche di Renata Carraro, tre quadri raffiguranti paesaggi di Galatone in Puglia. Vi è stata la Carraro, assieme ad altri Artisti mestrini, accompagnati dal critico d’arte prof, Guglielmo Gigli, per un incontro artistico nel Salente una performance “ en plein air”. Ha saputo la pittrice catturare quei colori, quella luce, così caratteristici del paesaggio di quelle terre, realizzando tre tele delicate e vibranti, A fianco, nell’allestire la mostra,sono stati collocati due paesaggi di Venezia, scorci in calibrata sapiente misura nel contesto di una città dalle mille meraviglie, come a significare la complessa personalità dell’artista nel sapere spaziare tra i vari mondi. La mostra raccoglie, inoltre, alcune sculture riproducenti teste di bimbi o di personalità amiche, scolpite con intensa intima riflessione. Completano la mostra, ad impreziosirla e a rendere ancora meglio la “bravura tecnica dell’artista, sue pregevoli incisioni.

Enzo Di Martino

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 Renata Carraro, Artista di notevole spessore, soprattutto per i cinquanta anni di esperienza in più campi, alla pittura, alla grafica, alla scultura…………si concretizza per alcuni temi ricorrenti, come la Religiosità che sprizza da ogni angolo……………La sua creazione artistica, tuttavia, non è solo di matrice religiosa, ma anche profana: sospesa tra sogno e realtà, rappresenta paesaggi nelle tele e figure umane in grafica. E’ anche una buona ritrattista; non dimentichiamo infatti che si è appassionata talmente tanto alle personalità che ha conosciuto nella Sala De Luca di Belluno,che le ha reinterpretate in modo del tutto personale. Alcuni di questi ritratti sono custoditi in prestigiose fondazioni, come quello dedicato a Rita Levi Montalcini. Oggi in questa sede mirese abbiamo la possibilità di conoscere Renata Carraro proprio sotto i due profili caratteriali ed artistici: il sacro ed il profano, che troviamo sull’altare (il Cristo in croce) e sulla parete di sinistra (le figure umane). Quello che stupisce dell’artista è il fatto che appare instancabile nella ricerca e nella sperimentazione: il suo è un buttarsi a capofitto alle nuove avventure, come le illustrazione di libri di poesia ed i murali (ne ha più di trenta all’attivo, di cui sei realizzati solo lo scorso anno!). Cosa l’attende quest’anno? La realizzazione di altri murales ed una mostra oltre confine, in Austria! Auguri!

 Patrizia Fiasconaro

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 …Renata Carraro, nel vivo di una maturità che ormai ha preso piena coscienza dei valori del suo essere artista, si presenta in questa sua personale con il meglio della sua produzione. I “Rii veneziani” e le “Barene” (olio su tela) – per citare – sono felicemente orchestrati in attrattive cromatiche delle gamme d’azzurri, verdi, con qualche lieve nota trillante, rialzata da ritocchi di bianco fuso in tonalità congrue e selezionate. … Renata Carraro, pittrice e incisore, presentiamo, in questa sua mostra, solamente una selezione di acquetinte e di acqueforti anche a colori, di tecniche miste e di stampe su gesso. Mediante il diverso uso della macchia e del tratteggio, sia il paesaggio e lo scorcio, sia il ritratto e le altre inquadrature tipiche del suo repertorio, realizzano, con stretto significato espressivo e oculata scelta di gradazioni chiaroscurali, molteplici contrasti ed accostamenti morbidi, nonché accordi d’insieme bene intonati e armonizzati, che denotano la raggiunta maturità nell’uso del mezzo tecnico impiegato.

 Giulio Gasparotti

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 “Se non avessi una lunga militanza nell’arte, potrei anche avere qualche incertezza nell’affermare che Renata Carraro è “unica“. Mai, infatti, mi è stato dato di conoscere un’artista che abbia saputo esprimersi nella pittura, nella scultura e nella incisione con eguali risultati, nei quali la “bravura“ tecnica è andata di pari passo con l’interesse del racconto. Se non avessi avuto poi, un amicale sodalizio con lei fin da suoi esordi, potrei non avere, inoltre, le carte in regola per farmi garante della assoluta coerenza dell’artista in ogni momento della sua esperienza. Renata, infatti, giorno dopo giorno, ha costruito un suo prezioso linguaggio, fatto di proposte sceniche e coloristiche assolutamente personali. ………… Alla critica, infine, non è mai sfuggito il rapporto diretto di Renata Carraro con il paesaggio bellunese. Seppur veneziana, ha saputo farsi interprete di luci ed atmosfere del tutto diverse da quelle lagunari: La montagna, forse, nella affascinante diversità delle sequenze formali e cromatiche del paesaggio le ha detto delle cose per lei del tutto coinvolgenti questo stesso coinvolgimento è avvertibile anche nelle sue opere realizzate in terra pugliese dove l’impatto con la luce ed i colori del Salento hanno eccitato la creatività di Renata con conseguenze assolutamente affascinanti. E’ il segno, questo, che l’artista anche dopo decenni di lavoro sa ancora emozionarsi e non ripetersi.

          Guglielmo Gigli

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 La lunga frequentazione di Guido Carrer, la cui pittura, ad avviso di Carlo Munari, <> le ha di certo lasciato il segno più vivo ed un particolare insegnamento: la fede nella figurazione vedutistica veneta, ma nel contempo il bisogno di interpretarla in modo soggettivo ed autonomo. Ne deriva una tipica ed originale tavolozza, nella quale Venezia con il suo paesaggio lagunare e con le sue segrete calli è penetrata nel suo intimo, in un filiale bisogno di rivisitazione quasi per scoprirne il mistero. Impegno invero molto difficile, che tuttavia trova una via risolutiva nel prediletto uso della spatola che – mediante la diretta distribuzione dei colori – consente una maggiore plasticità espressiva e un più viva ce cromatismo. Nella pittura della Carraro la realtà, pur legata al paradigma naturalistico tende ad essenzializzarsi il più possibile in virtù di giochi cromatici, che si risolvono in effetti luministici e soffusi di un’indefinita musicalità (vi è l’eco dei suoi studi ai conservatori Pollini di Padova e Marcello di Venezia?).

 Prof. Mario Morales

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 L’operare artistico di Renata Carraro spazia a trecentosessanta gradi: pittrice, grafica, scultrice. E’ però indubbio che l’incisione è la tecnica che ella predilige. La sua filosofia artistica e la sua dimensione espressiva si concretizzano dunque in una ricerca tecnica molto elevata. Ella diventa così non solo una prosecutrice contemporanea della grande e plurisecolare tradizione incisoria veneta, ma anche, grazie ai suoi sperimentalismi una innovatrice di quest’ultima. Il soggetto, realistico o astratto, pur mantenendo la sua importanza come significante, diventa pretesto per scoprire così nuovi traguardi creativi. Le tecniche dell’acquaforte, dell’acquatinta, la punta secca, la china e zucchero e la stampa doppia battuta, eseguite singolarmente o accostate fra di loro, ci mostrano momenti di estremo virtuosismo in cui la visione, già ad una prima osservazione, rileva uno studio a priori e una perizia di esecuzione davvero impressionante, giungendo talvolta a lavori in cui si assiste alla frammentazione in due o più parti del supporto metallico …………. . Anche nei suoi scorci veneziani o lagunari, dalle magiche atmosfere dai vaporosi colori tonali osservando attentamente, si scorge il suo tratto di incisore. …….. Il graffismo perciò è il mezzo con il quale l’artista è riuscita, durante tutta la sua carriera a dar voce alle sue istanze intellettuali e alle proprie emozioni.

  Siro Perin

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 E’ opportuno a mio avviso, evidenziare le solide e specifiche basi che sostengono la sua poliedrica attività: di Renata Carraro la frequenza della Libera Accademia del Nudo, della Scuola internazionale di Grafica di Venezia ed, in armonia con la sua versatilità nel campo dell’arte, il conseguimento dei diplomi presso i Conservatori di Padova e Venezia. Pittura e Musica quindi, fin dalla giovane età, le passioni che hanno regolato la sua dinamica esistenza sempre con costanza di metodo e con rigore professionale. Il suo percorso artistico ha segnato tappe significative in Italia ed all’estero; le mostre personali, in particolar modo quelle degli ultimi anni, hanno goduto del patrocinio di qualificate e prestigiose istituzioni, anche nell’ambito di pubbliche manifestazioni. Il cromatismo, pur nella sua vivacità non crea mai bruschi contrasti, gli azzurri ed i rosa si accendono e si spengono modulati dai viola a dai bruni delle ombre ed eccitati dai bianchi audaci dei colpi di luce. La tavolozza, spesso evanescente nella delicatezza dei toni, è resa talvolta quasi palpabile dai tocchi nervosi di spatola, e dalla matericità degli impasti. Il segno grafico, efficace ed incisivo nello stesso tempo, elabora e rende concrete le idee in modo originale ed accorto. Un’arte quella di Renata che riesce a coniugare l’emozione con la ragione; cuore e cervello insieme in una felice sintesi di conoscenza e di sentimenti.

                                              Rino Pinto